Recensione di “L’universo a portata di mano. In viaggio attraverso la fisica dello spazio e del tempo”:
“La fisica è un romanzo: restituisce eleganza e bellezza nell’epoca in cui le vicende umane ci provocano angoscia”
La Stampa
“L’universo a portata di mano. In viaggio attraverso la fisica dello spazio e del tempo.” Di Christophe Galfard edito da Bollati Boringhieri. È un libro che insegna come gustarsi lo spettacolo più bello del mondo, dalla luna all’ignoto, con la leggerezza di un racconto. Tutti quegli argomenti, che dopo gli studi abbiamo tralasciato perché ci parevano troppo complessi, asettici e difficili, che rendevano la fisica solo un ostacolo; divengono grazie a questo autore una storia, una narrazione ricca di emozione, ricca di immagini efficaci con il messaggio che la scienza appartiene a chiunque abbia voglia di essere curioso. Il fine di Christophe Galfard è quello di trovare un linguaggio che ci porti non a capire l’universo: ma a toccarlo con mano, comprendendo le più strane e sconcertanti verità della scienza, senza disdegnare di soffermarsi lungo il cammino sulle questioni che queste scoperte hanno rimesso in discussione, dall’esistenza di Dio, all’origine del tempo, al futuro stesso dell’umanità.
303 pagine in cui la sensazione è quella di essere fatti di pura coscienza, senza corpo, e di essere in grado di spostarvi a velocità vertiginose nello spazio immenso e profondo, capaci di miniaturizzarvi per immergervi dentro al mondo brulicante di un nucleo atomico, o di diventare enormi per tuffarvi a capofitto proprio dentro a un buco nero. Il lettore viene proiettato in tre viaggi tra spazio materia e quanti “non indipendenti l’uno dall’altro, ma conducono verso un traguardo comune, ” il muro di Planck” la frontiera dell’enormemente piccolo, che anche l’enormemente prossimo all’origine di tutto.”(24 Ore).
Tradotto in 15 lingue, è un libro di grande successo grazie ad un periodo di entusiasmo per la scienza essendo questo un periodo di scoperte e grandi eventi come la missione Rosetta, l’individuazione del bosone di Higgs, la conferma della teoria della onde gravitazionali. È stato chiesto all’ autore in un intervista per La Stampa come mai la fisica?
“Perché restituisce un senso di bellezza, di eleganza, in un momento in cui molte vicende umane provocano angoscia. Ci permette di capire il nostro posto nel tempo. Tutto ciò è naturale. Pensate ai bambini. La conoscenza li rende felici. Non ho mai visto un bambino piangere perché a imparato qualcosa.”
Quando scrive ha in mente un lettore?
“Penso ad un pubblico generalista, curioso, a principianti assoluti. A persone confuse che abbiano voglia di trovare collegamenti, link. Provo io stesso a fare il viaggio, senza equazioni, ma descrivendo quello che vedo durante il cammino”