Recensione di “La via del sole”:
“La via del sole” di Corona Mauro edito da Mondadori nella collana Scrittori Italiani e stranieri torna a parlarci di natura e di come salvaguardarla. L’autore ci racconta del rapporto complicato che l’uomo ha con la natura; dando voce alla montagna, sotto forma di racconto, inneggia alla sua bellezza e attraverso questa e il racconto del protagonista ci insegna a rispettare ciò che ci circonda e ad accontentarsi di ciò che si ha. Il romanzo narrato con scrittura mordace e impetuosa racconta la storia di un ragazzo talmente abituato ad aver tutto dalla vita che si ritrova ben presto privo di attrazione e amore per qualsiasi cosa; ricco, bello e appena trent’enne già al culmine della sua carriera che si ritrova a vivere in un eccesso per lui soffocante, al tal punto di abbandonare tutto pur di allontanarsene. Un cambio radicale, che lo porterà ad evocare ricordi lontani, pieni di verde e ricchi di luce. Il sole! Ma una volta ritrovatosi lassù, con la sua fonte di luce a disposizione per essere contemplata, si accorge che il tempo a sua disposizione non è abbastanza.
Mauro Corona ci regala una grandiosa riflessione sul rapporto tra il nostro vivere e la natura e una attuale specchio di come il desiderio ci tragga in inganno. Noi vittime dei nostri “Bisogni”, in una società moderna arida, votata al consumismo, all’ accumulo di ricchezza, lasciamo che le nostre scelte si ripercuotano sull’ ambiente che ci circonda, privi di consapevolezza nelle nostre azioni. In ogni parte del romanzo, l’opinione critica dell’autore, risuona chiaramente, egli non si trattiene dal rimproverare anche chi per disinteresse od opportunismo, osserva lo scempio dedicato alla natura senza muovere un dito o proferire parola.
Ogni personaggio del romanzo è volutamente privo di nome; il protagonista è chiamato” il distruttore“, a causa della sua folle volontà di abbattere ogni montagna che separi lui e il sole e l’ unico personaggio singolare che gli rimarrà vicino sarà “l’omino”, il quale lo aiuterà a concepire la crudeltà del suo progetto dei distruzione.
“Un romanzo breve «a me più caro di tutti – spiega Mauro Corona -, anche se nato per caso osservando il sole tramontare così presto dietro i picchi di alta montagna.”