Micheal Freeman, nato nel 1945, autore britannico, fotografo e giornalista. Nel 1978 pubblica il suo primo libro Athens all’ interno della collana “The word Great Cities” edito dalla casa editrice britannica Time –Life.
La sua è una lunga e ricca carriera; ha lavorato per la maggior parte delle principali riviste e case editrici internazionali. È stato il fotografo di punta per lo Smithsonian Magazine per tre decenni (più di 40 assegnazioni tra il 1978 e il 2008). La sua fotografia e scrittura si concentra sulla cultura asiatica, sull’architettura in ogni suo genere e l’archeologia, con queste argomentazioni ha pubblicato diversi libri contenenti tutto la sua arte e mostrando al mondo intero il suo punto di vista.
Nel 1982 realizza due libri, “Guardians of the North-West Frontier: the Pathans” e “Wayfarera of the Thai forest: the Akha” entrambi contenuti nella collana “Peoples of the wiild”, e ne seguono molti altri; freeman ha pubblicato più di136 libri su diversi argomenti come il Sudan, le minoranze etniche nel sud est asiatico, il design giapponese contemporaneo e l’architettura che lo ha sempre affascinato. I suoi manuali dedicati alla fotografia sono ormai best-seller, 66 opere che hanno venduto oltre 3 milioni di copie, tradotti in più di 20 lingue. Per due di questi, pubblicati entrambi da Harper & Collins, ha ricevuto il Premio Filippo Clerc nel 1990 dal Musèe Francais de la Photographie di Bivres , Francia.
Ha inoltre scritto e illustrato il materiale didattico per il corso universitario di fotografia dell’Open College of Arts, collage britannico.
Vive a Londra, ma viaggia per molti mesi all’ anno grazie ai lavori assegnateli, in particolare in Asia. Il suo ultimo grande reportage, raccolto in un libro è “The Horse Road”, risultato di un viaggio di due anni, lungo una delle rotte commerciali più famose del mondo antico, tra Cina e Tibet.