Recensione di “Il libro dei Baltimore – Joël Dicker”:
A fine settembre 2016, edito da La nave di Teseo nella collana Oceani, è uscito l’ultimo libro del giovane ginevrino Joël Dicker, già autore de La verità sul caso Harry Quebert, che, pluripremiato da pubblico e critica e tradotto in più di trenta lingue, è sicuramente uno tra i più avvincenti romanzi gialli degli ultimi anni. La narrazione verte sulle vicende dell’autore letterario Harry Quebert, coinvolto nell’omicidio di una giovane amante, e del suo allievo Marcus Goldman, impegnato a scagionarlo dalla grave accusa. Oggi, quattro anni dopo, Dicker torna con Il libro dei Baltimore, un corposo romanzo che ha proprio Marcus come protagonista. L’autore racconta “Avevo l’impressione che, dopo 600 pagine passate in sua compagnia, di lui si sapesse poco, o non abbastanza, e mi resi conto che questo era un punto debole del romanzo. Ho riparato alla mancanza e mi sono rituffato nel racconto della sua vita, della sua famiglia e del suo passato” e rivela “Avevo cominciato a scrivere Il libro dei Baltimore ancora prima di finire La verità sul caso Harry Quebert e prima che fosse dato alle stampe. Poi è arrivato il successo, ma volevo far conoscere meglio Marcus, avevo voglia di sviluppare questo personaggio”.
Il libro dei Baltimore si annuncia come un altro romanzo ricco di suspense e colpi di scena, all’altezza del precedente. Narra di Marcus, ormai uno dei più famosi, se non il più famoso, scrittore americano. Ritiratosi nell’ameno paradiso di Boca Raton, in Florida, per lavorare al suo prossimo romanzo, rimarrà sconvolto dall’incontro con Alexandra, una volta suo grande amore, che lo riporterà a ripensare ad avvenimenti passati legati soprattutto ad un’oscura vicenda, che egli chiama la Tragedia. Marcus è profondamente tormentato e la sua unica via di salvezza sta nella scrittura. Tramite i vari flashback del protagonista verremo lentamente a conoscenza della storia dei Goldman divisi in quelli di Montclair – la sua famiglia, i poveri – e quelli di Baltimore, i ricchi. Ma nella ricostruzione di Marcus c’è qualcosa che gli sfugge: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?
I temi affrontati dallo svizzero sono ben lontani dall’essere originali: la rivalità amorosa, il denaro e i malintesi. Ciò che maggiormente conferisce al romanzo una sembianza di thriller, nonostante i fatti siano ambientati in un tempo passato, è la fase di ricostruzione in cui il narratore si trova, rispetto alla storia della sua famiglia e alla sua storia personale. Il libro è costellato di avvenimenti man mano più drammatici che fanno sempre pensare che si sia detto tutto ciò che di tragico si potesse dire, ma no: la vera Tragedia si fa attendere.
Alla domanda su una possibile tetralogia per Marcus Goldman risponde così “Prima del successo avevo pensato a una tetralogia americana, ma non lo so. Quello che mi dirige è il mio desiderio. Il piacere che ci muove è molto importante, nessuno può togliercelo. Ecco perché, anche se i miei romanzi precedenti (cinque) sono stati rifiutati, non ho mai smesso di scrivere”.