Recensione di “Enjoy “:
“Enjoy” di Luca Vacchi edito da Mondadori Electa, è il primo libro del” Re dei social”, icona di successo che diventa in quest’opera maestro di vita e di ispirazione per tanti giovani alla riscatto. Con il suo stile originale ed estroso, un profilo Instagram, Facebook e il sito GV Lifestyle, in pochi mesi si è catapultato al centro dell’attenzione mediatica e digitale. Già noto imprenditore di successo, ora Luca Vacchi ci parla con questo libro, non solo delle sue origini, ma della sua vita a 360 gradi. Di come educazione, ironia, seduzione, lifestyle, e attività fisica e tanto altro, abbiano reso quest’uomo già, baciato dal merito e dalla fortuna, un esempio per molti. Ci racconta di come la sua vita privata tra Bologna, Cortina, la Costa Smeralda e Miami, non sia solo ricca di svaghi, belle donne, imprenditoria ed episodi di follia, ma anche di progetti con un contenuto ironico, che utilizzando metafore e semplici spunti mettono in luce un messaggio serio,sociale.
Lei vola alto, cosa vuol dire?
«La capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. È la parola perfetta dei nostri tempi».
Poi lei dice sempre «enjoy»…
«Sì, tra l’ altro esce il mio libro “Enjoy” il 19 con Mondadori… è la parola tipica degli americani per dire: rilassati, goditela. Anche qui vedi la differenza fra l’America, che affronta le crisi ma riparte più forte e noi».
Perché la gente la segue in massa sui social?
«I giovani non vogliono essere presi in giro. Io li faccio sognare perché pensano che prima di fare questo ho fatto anch’ io dei sacrifici. Infatti non ho mai vissuto di rendita, ho avuto imprese in 12 settori diversi. Sono trasparente, non opaco. Ed è solo l’opacità che genera una brutta lettura della realtà.
Qua in Italia si tende a mascherare il successo. Cosa c’ è di male? Fra i miei follower ho tanti dipendenti della Ima, ho trovato anche le mie foto dal meccanico accanto a un calendario femminile. L’ emulazione genera positività, l’invidia negatività. L’altro giorno in treno mi ha fermato un ragazzo per fare un selfie, poi si è avvicinato il padre per ringraziarmi perché ho trasmesso nuovi stimoli al figlio».
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