Un delitto da dimenticare – Arnaldur Indriðason

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Un delitto da dimenticare - Arnaldur Indriðason

Recensione di ” Un delitto da dimenticare”:

«Comunque è un interesse molto vivo, il tuo» «Sì, per le storie di persone che sanno resistere» aveva detto Erlunder «persone che sopravvivono alle forze della natura islandese. Come fanno? Perché, nella stessa circostanza, alcuni si salvano e altri no? Perché alcuni ritrovano la strada e altri no? Dove sta l’errore? Come evitarlo?»

“Un delitto da dimenticare” di Arnaldur Inridason edito da Guanda editore per la collana Narratori della Fenice, è il nuovo giallo dell’autore, disponibile dal luglio 2016 in libreria. È ilsecondo prequel dedicato alla gioventùdell’ispettore, il seguito di “Le notti di Reykjavik”. Ambientato nell’Islanda degli anni Settanta, il commissario Erlendur Sveinsson si ritrova alle prese con un uovo caso. Il cadavere di un uomo, un giovane meccanico, viene ritrovato nelle acque termali di Keflavik, nei laghi di Svartsengi. Dal vestito all’americana e gli stivali da cowboyse ne deduce che provenga dalla vicina base militare Americana. Tutto fa pensare ad una caduta dall’ alto, ma solo l’autopsia e le indagini faranno chiarezza se sia stato un omicidio od un suicidio. La vicina caserma militare sarà da subito un ostacolo, vista l’ostilità e il sospetto, tipico degli americani che non amano intrusioni, nemmeno se la causa è la ricerca di giustizia. L’atteggiamento di superiorità dei militari metterà a dura prova l’ispettore Erlendur e il suo capo Marion Briem. Ma grazie a Caroline, giovane sergente di colore disposta ad aiutarli, permettendoli di muoversi all’interno della base, le cose si faranno più chiare e come al solito sorprendenti.

Il nostro ispettore non si smentisce mai, e come già presente in altri suoi romanzi, affianca al caso Americano un caso vecchio di venticinque anni. Un cold-case, cioè un delitto archiviato e mai risolto, riguardante una ragazza scomparsa nella parte di città più povera, riporterà Erlendur al momento in cui il fratello minore scomparve a soli otto anni.
L’autore con un linguaggio semplice ma mai banale, distintivo oramai dei suoi libri, ci trascina in un Islanda, fredda, fatta di grandi paesaggi, a tratti tristi quasi senz’anima, che abbracciano i personaggi e in particolare i caratteri del protagonista. Erlendur, uomo di poche parole, un vero scandinavo, ci viene presentato quasi come un tutt’uno con la scrittura controllata, minimalista di Indrdason; un personaggio asettico, ma solo di facciata. Come i personaggi ed il paesaggio narrati anche la storia mantiene quest’ alone gelato, che scorta il lettore in un constante interesse, sino alla fine e fino al prossimo libro.

«Vi elettrizzerà.» – Library Journal.

«Ho già letto almeno cinque libri con protagonista il suo commissario Erlendur.» – Andrea Camilleri.

«Il miglior scrittore di gialli nordico.» – The Times