Recensione di “Serenata senza nome Notturno per il commissario Ricciardi”:
Serenata senza nome Notturno per il commissario Ricciardi è l’ultima uscita della serie di gialli di Maurizio De Giovanni che ha come protagonista il commissario Luigi Alfredo Ricciardi. Questo curioso personaggio vive e indaga in piena epoca fascista nella Napoli degli anni Trenta. Questo periodo solitamente guardato di mal occhio perché preludio della Seconda Guerra Mondiale traspare dalle parole dell’autore, al contrario, come un periodo sereno, di grandi valori e di spinta verso il futuro.
Sullo sfondo della vicenda criminosa e di indagine che tiene il lettore con il fiato sospeso per 348 pagine, il commissario, sebbene dotato di quell’affascinante pizzico di arroganza nobile, si mostra umano, sentimentale e talvolta malinconico, elemento che coinvolge il lettore ancora di più e che viene apprezzato anche dai più amanti giallisti. La sua peculiarità segreta è la capacità di cogliere gli ultimi istanti della vittima, che sebbene non gli sia affatto utile al fine delle indagini, gli lascia una costante vena cupa e tristezza. In particolare in questo romanzo questa caratteristica è appesantita dal clima autunnale e dalla pioggia che sembra essere persistente. Per questa sua dote macabra al limite con la pazzia, il commissario è solo e isolato rispetto ai colleghi, che lo vedono quasi in combutta con il diavolo.
“(…) Torna a casa, Vinnie Sannino, ventidue anni dopo essere emigrato in America poco più che ragazzino. Ha avuto successo, è diventato campione di boxe dei pesi mediomassimi: un vanto del Regime, il simbolo vivente del maschio italiano nel mondo. Ma nell’ultimo incontro il suo avversario è morto, e lui non se l’è più sentita di continuare. Adesso è qui per inseguire l’amore mai dimenticato, la bella Cettina, che il giorno della sua partenza, al porto, aveva pianto in modo disperato. La vita, però, è andata avanti anche per lei, che ora è moglie e madre. Vedova, anzi: perché all’improvviso il marito, un ricco commerciante, viene trovato morto in un vicolo. Qualcuno lo ha colpito alla tempia. Un pugno, forse, simile a quello che, in una sera maledetta, Vinnie ha vibrato sul ring dall’altra parte del mondo. Per venire a capo del mistero, Ricciardi sarà costretto a un’indagine serrata, che lo obbligherà a uno sforzo per non farsi distrarre dalle sue vicende personali. (…)”
Dal libro, ecco il prossimo mistero da risolvere per il commissario Ricciardi: Vinnie Sannino è un campione della boxe che 22 anni prima è andato a cercare fortuna in America. Traumatizzato dall’aver ucciso con un pugno il suo avversario sul ring, torna in Italia per ritrovare il suo amore perduto, unica luce che potrebbe fargli dimenticare il dramma e mai dimenticata. Il tempo però è trascorso per tutti e la giovane è sposata e ha due figli. Dopo alcuni giorni dal rientro in patria del campione di boxe, il marito di quest’ultima viene trovato deceduto in seguito ad forte colpo sulla tempia. I sospetti si concentrano su Vinnie, ma il commissario Ricciardi non è convinto della sua colpevolezza e comincia ad indagare sulla morte dell’uomo. La pista seguita lo condurrà ad una “serenata senza nome”.